sabato 28 dicembre 2019

Delegare un intermediario tramite Fisconline

L'utente abilitato a Fisconline può delegare un intermediario alla consultazione delle proprie fatture elettroniche operando direttamente all'interno del portale Fisconline, senza bisogno di inviare la delega cartacea all'intermediario o di consegnarla all'Agenzia delle Entrate.

Per fare questo il contribuente deve accedere al portale Fisconline (attenzione! non è il portale della fatturazione elettronica) ed inserire una nuova delega attraverso la sezione delle deleghe "Fatture e corrispettivi" nel menu di navigazione che si trova a sinistra:



Nella schermata successiva occorre selezionare la funzione di "Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche" (vengono disabilitate le funzioni "Consultazioni dati" e "Registrazione indirizzo telematico" in quanto il conferimento della delega per la consultazione include anche tali funzionalità):



inserire il codice fiscale del commercialista e le date di inizio e fine delega. La durata massima della delega sono 2 anni e, se non si modifica manualmente la data di fine, il sistema inserisce di default tale durata.

Una volta inserito il proprio PIN (o quello della società, se l'accesso viene fatto come Legale rappresentante) la delega è immediatamente operativa.


lunedì 7 ottobre 2019

Stato del servizio di consultazione

Per essere sicuri che il servizio di consultazione delle fatture elettroniche sia attivo e permetta di visualizzare e scaricare le fatture anche dopo i 60 giorni dall'emissione è sufficiente accedere alla sezione di consultazione delle fatture elettroniche sul portale dell'Agenzia delle Entrate:


Nella pagina "Home consultazione" compare un avviso su sfondo verde che riporta la data in cui è avvenuta l'adesione:



venerdì 4 ottobre 2019

Consultazione fatture elettroniche AdE

In relazione ai problemi di privacy sorti a seguito della possibilità che avrebbe avuto l'Agenzia delle Entrate di conservare TUTTE le fatture elettroniche, incluse le descrizioni di beni e servizi ed i relativi prezzi e sconti, tale servizio non viene più svolto automaticamente ma solo a seguito di delega specifica da parte del soggetto intestatario della fattura (sia come emittente che come destinatario).

Il servizio di consultazione è un servizio differente rispetto alla conservazione sostitutiva di cui abbiamo parlato lo scorso dicembre. Mentre la conservazione sostituiva è il servizio che archivia con valore legale le fatture, il servizio di consultazione permette di avere a disposizione online le proprie fatture, sia per la consultazione che per il download, per un periodo di due anni invece che di soli 60 giorni. E' pertanto evidente l'utilità di questo servizio, dal momento che permette di scaricarsi per il proprio archivio le fatture elettroniche anche accedendo allo SdI una sola volta ogni trimestre (la funzione di download massivo permette di scaricare in una sola volta uno zip con tutte le fatture del trimestre).

Ai fini privacy è importante ricordare che la fattura viene conservata per intero dall'Agenzia delle Entrate qualora anche una sola delle parti dell'operazione abbia delegato il servizio di conservazione. In altre parole, se io aderisco all'accordo di servizio, tutte le mie fatture emesse e ricevute sono conservate per intero, indipendentemente da ciò che scelgono i miei clienti o i miei fornitori ma sono consultabili solo da parte mia.

L'Agenzia non conserva nulla solo se sia l'emittente che il destinatario della fattura scelgono di non avvalersi del servizio: in tal caso, una volta eseguito il recapito, l'Agenzia cancella tutti i dati "non fiscali" (es. descrizioni, prezzi, IBAN, condizioni di pagamento, numeri d'ordine) e conserva solo quelli fiscalmente rilevanti (parti dell'operazione, numero e data fattura, imponibile, IVA).

Per aderire a tale servizio è necessario accedere alla sezione "Consultazione" / "Fatture elettroniche e altri dati IVA" del portale della fatturazione elettronica



quindi cliccare sul link "Vai all'adesione" posto sotto il titolo


cliccare sul pulsante "Aderisci"


scorrere l'accordo di servizio (sono le stesse indicazioni riassunte all'inizio di questo post, ma scritte in burocratese)



spuntare la casella "Ho letto" e cliccare sul pulsante "Aderisco"


Compare un avviso relativo a "tutte le partite IVA", da confermare (se un soggetto è titolare di più di una partita IVA non può effettuare un'adesione selettiva)



Se tutto è andato a buon fine, un messaggio su sfondo verde conferma che la richiesta è in elaborazione


Nella Home consultazione compare quindi un avviso che conferma la presentazione e l'elaborazione dell'adesione


Il link "Vai all'adesione" porta ad una pagina dove compare il numero di protocollo della richiesta e lo stato. E' normale che la richiesta resti "In elaborazione" per alcuni giorni.

venerdì 12 aprile 2019

Versamento bollo virtuale su fatture elettroniche

Come avevamo anticipato in questo post di gennaio, dal 10 aprile è online il servizio per il calcolo e il pagamento del bollo virtuale sulle fatture elettroniche. In realtà non si tratta di un ritardo dell'Agenzia delle Entrate: siccome per inviare una fattura elettronica ci sono 10 giorni di tempo dall'effettuazione dell'operazione era inevitabile che prima del 10 aprile non si potessero fare i conteggi di ciò che si deve versare per il periodo 1° gennaio - 31 marzo.

Per l'adempimento, che dal 2019 diventa trimestrale invece che annuale, sono stati istituiti 4 nuovi codici tributo, oltre a quelli relativi a sanzioni e interessi per chi deve regolarizzare un pagamento tardivo. I vecchi codici rimangono validi per eseguire i pagamenti relativi all'anno 2018.

Il servizio è disponibile sul portale della fatturazione elettronica. Una volta inseriti codice fiscale, password e PIN, occorre accedere alla funzione "Fatture elettroniche e altri dati IVA" della sezione "Consultazione":


e quindi al "Pagamento imposta di bollo":


Il portale presenta una pagina con il riepilogo del numero di fatture soggette a bollo emesse nel trimestre:


Cliccando sul riquadro azzurro nella colonna "Calcolo pagamento bollo" all'estrema destra, si accede alla pagina di riepilogo dei conteggi e di scelta della modalità di pagamento:


La prima opzione è quella di scaricare il modello F24 già compilato con codice tributo e periodo di riferimento corretti e lo si fa cliccando il pulsante "Stampa F24" in fondo alla schermata:


La seconda opzione è quella di richiedere l'addebito in conto dell'importo direttamente alla data di scadenza, senza spese aggiuntive e senza doversi preoccupare neppure del codice tributo. Per fare questo è sufficiente indicare l'IBAN di addebito e confermare che il codice fiscale del soggetto cui si riferisce il versamento (cioè di chi ha emesso le fatture da assoggettare a bollo) corrisponda a quello di uno degli intestatari del conto, marcando la casella di conferma:



Il conto può anche essere intestato a più persone, l'importante è che il soggetto che deve versare l'imposta di bollo figuri tra gli intestatari del conto e NON tra i delegati. Non è mai possibile l'addebito su un conto corrente intestato ad un terzo.

Una volta confermata l'operazione, il portale comunica l'id del pagamento:


e si torna alla pagina iniziale, da dove è ora possibile scaricare la ricevuta della prenotazione e, dopo l'addebito, sarà disponibile la quietanza:




Importante: come l'Agenzia delle Entrate esegue il calcolo


Dagli importi presenti sul portale risulta che il calcolo viene eseguito totalizzando ciò che è stato riportato nel tag dei "Dati generali documento"

   <DatiBollo>
       <BolloVirtuale>SI</BolloVirtuale>
       <ImportoBollo>2.00</ImportoBollo>
   </DatiBollo>

della fattura elettronica, senza considerare gli importi fatturati senza applicazione dell'IVA, come invece sarebbe corretto.

Se il soggetto che ha emesso la fattura elettronica ha omesso la compilazione il tag por avendo fatturato senza IVA, l'unica soluzione per eseguire il pagamento per l'importo corretto è quella di scaricare dal portale il modello F24 e pagarlo tramite remote banking, indicando la cifra corretta del bollo da versare.



domenica 27 gennaio 2019

Assoinvoice

Dobbiamo ammetterlo, anche se lo standard XML per le fatture elettroniche è perfettamente leggibile da parte dei computer, per noi umani qualche difficoltà c'è quando ci troviamo di fronte a qualcosa come

<FatturaElettronicaBody>
<DatiGenerali>
<DatiGeneraliDocumento>
<TipoDocumento>TD01</TipoDocumento>
<Divisa>EUR</Divisa>
<Data>2019-01-14</Data>
<Numero>A/2019.00001</Numero>
<DatiRitenuta>


Per fortuna c'è una soluzione semplice e gratuita messa a disposizione da Assosoftware, l'associazione nazionale dei produttori di software gestionale e fiscali: si chiama Assoinvoice ed è una semplice applicazione, disponibile per Windows, Mac e Linux, scaricabile da questo link.

La prima volta che si lancia l'applicazione si viene guidati in un breve tutorial; sulla pagina di download è inoltre disponibile anche un video che spiega più in dettaglio come usare il programma.

In sintesi: ecco uno strumento semplice e gratuito che permette di visualizzare le fatture elettroniche, evitando le complicazioni dei vari servizi online, e di conservare per la propria consultazione in un unico archivio tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute. Ricordate solo che tenere tutte le fatture in una cartella del proprio computer non è una forma di conservazione valida ai fini fiscali e che NON è un'alternativa alla conservazione sostitutiva.

venerdì 25 gennaio 2019

Ricevere fatture elettroniche senza PEC e senza codice destinatario

Vista la notevole confusione che regna ancora tra quanti devono emettere fattura elettronica, abbiamo provato a verificare sul campo se è possibile farsi emettere fatture senza comunicare al fornitore né il codice destinatario né l'indirizzo PEC, ma solo il numero di partita IVA e i consueti dati che si sono sempre forniti quando si richiede la fattura. E la fattura è regolarmente arrivata!

Valga, sulla questione, un'analogia con la raccomandata postale. Per ricevere la raccomandata a casa è necessario essere in casa quando arriva il postino; in caso contrario, occorre andare all'ufficio postale e ritirare la raccomandata. E la stessa cosa avviene con la fattura elettronica: per ricevere la fattura elettronica nella propria casella PEC o sul proprio server occorre comunicare al fornitore o registrare all'Agenzia delle Entrate rispettivamente l'indirizzo PEC o il codice destinatario; altrimenti occorre andare sul portale della fatturazione elettronica e scaricare da lì la fattura.

Nella "Home consultazione", oltre a:

  • Le tue fatture emesse
  • Le tue fatture ricevute

esiste la terza voce

  • Le tue FE passive messe a disposizione

dove "FE" significa "fatture elettroniche" (ma il testo completo non ci stava nel riquadro...)



Ed è proprio quest'ultima la voce che ci interessa. Cliccando sul link compare una pagina dove sono visualizzati i documenti ricevuti negli ultimi giorni e il solito menu per la ricerca su un intervallo temporale, per partita IVA del fornitore ecc.



Il simbolo del triangolo arancione indica che la fattura è ferma sul portale e che non vi è stata la possibilità di recapitarcela. Per "ritirarla" non dobbiamo far altro che cliccare sul quadratino blu all'estrema destra.

Nella pagina che si apre vediamo i dati riassuntivi della fattura


e l'avvertenza, sulla destra, che 




con l'indicazione degli aspetti fiscali connessi, per cui non dobbiamo far altro che visualizzare la fattura (pulsante bianco) per sapere che



(la stessa cosa avviene scaricando l'xml tramite il pulsante blu)

E a questo punto la fattura risulta ricevuta:


Ovviamente la fattura può essere visionata nuovamente e scaricata quante volte si vuole (notare che l'avvertenza sopra i pulsanti adesso è cambiata) e compare nella sezione "Le tue fatture ricevute":



giovedì 10 gennaio 2019

Bollo virtuale sulle fatture elettroniche

Fino al 2018 il bollo virtuale sulle fatture elettroniche doveva essere versato entro 120 giorni dalla fine dell’anno (30 aprile oppure, negli anni bisestili, 29 aprile). Da quest’anno il pagamento diventa trimestrale, con versamento entro il giorno 20 del primo mese successivo al trimestre solare (es. 20 aprile per il trimestre gennaio-marzo). Ma sono in arrivo due facilitazioni:
  1. per evitare errori, il conteggio sarà fatto dall’Agenzia delle Entrate e reso disponibile nel cassetto fiscale;
  2. per evitare dimenticanze, si può comunicare l’IBAN su cui avere l’addebito alla scadenza.

Chi applica la flat tax ed emette fatture cartacee continua invece ad applicare la marca da bollo sul documento.

lunedì 7 gennaio 2019

Sarà, ma a me la fattura elettronica piace…

A tre giorni dall’introduzione della fattura elettronica, dopo averne emesse 25 e ricevute 6, personalmente ritengo positivo il primo approccio con la fattura elettronica. Ammetto che con i computer me la cavo discretamente; anche se non sono un “nativo digitale”, a giugno di quest’anno sono 35 anni da quando ho ricevuto in regalo per una promozione al liceo il mio primo computer. Però, una volta capito come funziona la fattura elettronica, non è tanto più difficile emettere o ricevere una fattura rispetto a fare un bonifico con l’home banking o comprare un biglietto del Frecciarossa.

Gli acquisti lavorativi sono tutti belli lì in un solo posto, il portale della fattura elettronica, senza dover scaricare la bolletta della luce dal sito di A2A, quella del telefono dal sito di Fastweb e cercare le mail con cui sono arrivate le fatture di Infocamere, perché prima certe fatture le si scoprivano solo al momento in cui si trovava l’addebito sul conto corrente dello studio (capita che per sei mesi non ci sia bisogno di fare visure catastali, poi in un mese ne servono tre e bisogna dare la caccia alle tre fatture relative a _quei tre_ addebiti)

Anche emettere le fatture non è così difficile, invece di fare il pdf della fattura, scrivere la mail e allegarlo, basta cliccare su “Invia” invece che su “Salva come pdf”; il log del SdI informa che la fattura è corretta, ha superato i controlli formali ed è stata recapitata o messa a disposizione del destinatario, senza più dubbi se è arrivata la mail o meno. Per essere un sistema perfetto manca solo la funzione che ricorda al destinatario di pagare la fattura nei termini contrattuali…