lunedì 7 gennaio 2019

Sarà, ma a me la fattura elettronica piace…

A tre giorni dall’introduzione della fattura elettronica, dopo averne emesse 25 e ricevute 6, personalmente ritengo positivo il primo approccio con la fattura elettronica. Ammetto che con i computer me la cavo discretamente; anche se non sono un “nativo digitale”, a giugno di quest’anno sono 35 anni da quando ho ricevuto in regalo per una promozione al liceo il mio primo computer. Però, una volta capito come funziona la fattura elettronica, non è tanto più difficile emettere o ricevere una fattura rispetto a fare un bonifico con l’home banking o comprare un biglietto del Frecciarossa.

Gli acquisti lavorativi sono tutti belli lì in un solo posto, il portale della fattura elettronica, senza dover scaricare la bolletta della luce dal sito di A2A, quella del telefono dal sito di Fastweb e cercare le mail con cui sono arrivate le fatture di Infocamere, perché prima certe fatture le si scoprivano solo al momento in cui si trovava l’addebito sul conto corrente dello studio (capita che per sei mesi non ci sia bisogno di fare visure catastali, poi in un mese ne servono tre e bisogna dare la caccia alle tre fatture relative a _quei tre_ addebiti)

Anche emettere le fatture non è così difficile, invece di fare il pdf della fattura, scrivere la mail e allegarlo, basta cliccare su “Invia” invece che su “Salva come pdf”; il log del SdI informa che la fattura è corretta, ha superato i controlli formali ed è stata recapitata o messa a disposizione del destinatario, senza più dubbi se è arrivata la mail o meno. Per essere un sistema perfetto manca solo la funzione che ricorda al destinatario di pagare la fattura nei termini contrattuali…