domenica 16 novembre 2014

La tassazione dei nuovi minimi

 Alla luce dei quanto riportato nelle bozze della Finanziaria 2015 proviamo a valutare la convenienza fiscale del nuovo regime forfetario rispetto al regime fiscale attuale.

Saltando subito alle conclusioni, possiamo dire che il nuovo regime appare particolarmente conveniente solo per chi già possiede un reddito da lavoro dipendente o da pensione e possiede una partita IVA per un'attività secondaria (e marginale), in quanto la tassazione sostitutiva evita il cumulo con gli altri redditi della persona. I redditi al di sopra del 28.000 euro sono soggetti all'aliquota IRPEF del 38%, per cui è praticamente inevitabile che un reddito di lavoro autonomo che si affianca ad un reddito di lavoro dipendente ricada per intero nella fascia del 38% di tassazione. In tale ipotesi la tassazione sostitutiva del 15% rappresenta un carico fiscale di meno della metà rispetto alla tassazione ordinaria.

Nel caso del possesso dei soli redditi di lavoro autonomo, il discorso appare differente. Proviamo a confrontare la tassazione nel nuovo regime forfetario con quella ordinaria per un lavoratore autonomo che svolge un'attività professionale, per la quale la tassazione viene calcolata sul 78% dei compensi:


Reddito Minimi 2015 Ordinario Figlio 50%
1.000 117 0 0
2.000 234 0 0
3.000 351 0 0
4.000 468 0 0
5.000 585 112 0
6.000 702 376 0
7.000 819 640 200
8.000 936 904 469
9.000 1.053 1.169 739
10.000 1.170 1.433 1.008
11.000 1.287 1.697 1.277
12.000 1.404 1.962 1.547
13.000 1.521 2.226 1.816
14.000 1.638 2.490 2.085
15.000 1.755 2.755 2.355

In questa tabella sono riassunte, per i redditi che vanno da 1.000 a 15.000 euro le tassazioni di un residente a Milano, considerando le relative addizionali regionale e comunale,  nel regime dei minimi come verrà riformato dal 2015 e nel regime ordinario nell'ipotesi di assenza di detrazioni ed in quella di un figlio a carico al 50%. Per semplicità, inoltre, non abbiamo considerato la deduzione dei contributi previdenziali e, nel regime ordinario, abbiamo presunto che il professionista non sostenga alcuna spesa per la propria attività.

Dalla lettura delle cifre emerge la maggior convenienza del regime fiscale ordinario per i redditi fino a 8.000 euro, in assenza di carichi di famiglia, che cresce fino a 11.000 euro nel caso di un figlio a carico al 50%. La convenienza che si accentuerà ulteriormente nei casi concreti, sia per effetto della deduzione delle spese dell'attività (es. spese di viaggio, utenze telefoniche, ammortamento di un computer) sia per la detrazione IVA su tali acquisti.

In conclusione, la tassazione prospettata, che non appare così conveniente come era quella dei minimi in versione 2012-2014, insieme al limite di ricavi fortemente ridotto, non rende il nuovo regime particolarmente attraente dal punto di vista fiscale se non per i soggetti che possono utilizzarlo per evitare il cumulo con gli altri redditi già percepiti nell'anno.